Accadde Oggi – accaddeoggi.it | 23 marzo: Corrado il Salico è re d’Italia


Accadde Oggi 23 marzo 1026:

Corrado il Salico è re d’Italia


Traversato il Brennero e superata Verona, Corrado il Salico raggiunge Milano dove nella basilica di sant'Ambrogio riceve la corona ferrea di Re d'Italia dall'arcivescovo Ariberto.


Accadde Oggi 23 marzo 1026 999 anni fa - accaddeoggi.it ©
Corrado II detto il Salico, discendente della casa di Franconia, riceve da Ariberto la corona d'Italia nella basilica di S. Ambrogio a Milano.

E' anche l'occasione nella quale l'arcivescovo Ariberto riapre il sepolcro di sant'Ambrogio per impreziosirlo con nuove sete orientarli e per l'imperatore di donare un arazzo ricamato a ricordo della cerimonia.

Corrado II concede ad Ariberto i benefici dell'abbazia di Nonantola, mentre Ariberto coglie il momento per indirizzare Corrado contro Pavia che ha chiuso le porte della città al suo arrivo, riaccendendo la già esistente rivalità fra Milano e Pavia.

Il "Regesta Imperi III Casa Salica - I registri dell'impero sotto Corrado II" di Johann Friedrich Bohmen riporta inoltre:

23 marzo 1026 - Milano

Su richiesta dell'arcivescovo Ariberto di Milano, Corrado confermò i suoi beni con tutti gli accessori, nonché la chiesa di S. Maria in Solariolo con tutte le pertinenze, quattro ettari in Grancina e Robbiolo (entrambi presso Romano Banco, comune di Buccinasco), terreni in Segrate, la terza parte del podere Talamona, ulteriori diritti in Lierni e Merate nonché in Arogno, affinché l'abate Giovanni e i suoi successori possano disporre delle rendite a vantaggio dei monaci;

Qualora documenti relativi alle terre e ai beni del monastero dovessero andare perduti a causa di un incendio, di un'incursione di ladri o di qualsiasi altra disgrazia, il prevosto dell'abbazia avrà l'autorità reale di certificare, con dodici assistenti, che l'abbazia era in possesso di quei beni il giorno in cui i documenti andarono perduti. Conrad concede anche l'esenzione dalle tasse, dalle decime e dal potere sovrano di coercizione

"Il nostro carissimo fedele signore Herbert. della chiesa di Milano si è rivolto con clemenza all'arcivescovo di nostra altezza, affinché possiamo confermare l'abbazia in onore del beatissimo confessore e vescovo Dionigi da lui stesso recentemente fondata. Noi infatti confermiamo la detta abbazia con la chiesa dentro la predetta città di Milano, che si chiama Sancta Maria in Solariolo con i quattro feudi, che sono nel luogo Agracino e Rubiolo o Romano, con ancora la terra che è in Segradella e la terza parte della corte che si chiama Talamona e la torre ca e il distretto che, in un luogo chiamato Lierni, Mellate, l'omnibus che è in Arognio, la decima parte del distretto dei propri locali apparterrà all'abbazia stessa in perpetuo".

Protocollo e contesto iniziali, probabilmente anche la riga della data, redatta da mano sconosciuta utilizzando il DA. 9 per Fruttuaria, che probabilmente fu sottoposto alla Cancelleria o ad Ariberto in quel momento a DK. II. 70 da ottenere; Linea di firma e riconoscimento di HA prefabbricate o aggiunte in un secondo momento; M., SI. D. “Sanctorum patrum decretis.”

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