Accadde Oggi 23 novembre 1872:
Carducci compone “Il bove”
Il poeta Giosuè Carducci compone il sonetto dal titolo "Il bove". Attraverso l'animale espone una concezione del mondo alla cui base pone i principi morali ed etici e la serenità d'animo.
Accadde Oggi 23 novembre 1872
151 anni fa - accaddeoggi.it ©
Ecco il testo del poema scritto il 23 novembre 1872 da Giosuè Carducci:
Il bove.
T’amo, o pio bove; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m’infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
0 che al giogo inchinandoti contento
L’agil opra de l’uom grave secondi:
Ei t’esorta e ti punge, e tu co ‘l lento
Giro de’ pazienti occhi rispondi.
Da la larga narice umida e nera
Fuma il tuo spirto, e come un inno lieto
Il mugghio nel sereno aer si perde;
E del grave occhio glauco entro l’austera
Dolcezza si rispecchia ampio e quieto
Il divino del pian silenzio verde.
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Il poeta Giosuè Carducci compone il sonetto dal titolo "Il bove". Attraverso l'animale espone una concezione del mondo alla cui base pone i principi morali ed etici e la serenità d'animo.
Accadde Oggi 23 novembre 1872
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Ecco il testo del poema scritto il 23 novembre 1872 da Giosuè Carducci:
Il bove.
T’amo, o pio bove; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m’infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
0 che al giogo inchinandoti contento
L’agil opra de l’uom grave secondi:
Ei t’esorta e ti punge, e tu co ‘l lento
Giro de’ pazienti occhi rispondi.
Da la larga narice umida e nera
Fuma il tuo spirto, e come un inno lieto
Il mugghio nel sereno aer si perde;
E del grave occhio glauco entro l’austera
Dolcezza si rispecchia ampio e quieto
Il divino del pian silenzio verde.
Il bove.
T’amo, o pio bove; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m’infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
0 che al giogo inchinandoti contento
L’agil opra de l’uom grave secondi:
Ei t’esorta e ti punge, e tu co ‘l lento
Giro de’ pazienti occhi rispondi.
Da la larga narice umida e nera
Fuma il tuo spirto, e come un inno lieto
Il mugghio nel sereno aer si perde;
E del grave occhio glauco entro l’austera
Dolcezza si rispecchia ampio e quieto
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