Accadde Oggi – accaddeoggi.it | 26 aprile: Torna a eruttare il Vesuvio


Accadde Oggi 26 aprile 1872:

Torna a eruttare il Vesuvio


Dopo le avvisaglie dei giorni precedenti che sembravano superate, alle 3:00 del mattino il vulcano Vesuvio esplode in una nuova eruzione. Lava e proiettili infuocati cadono nell'atrio del Cavallo colpendo molte persone che tradite dalla calma apparente si sono avventurate in zona. Il fiume lavico distrugge Massa e San Sebastiano.


Accadde Oggi 26 aprile 1872 153 anni fa - accaddeoggi.it ©
La spettacolare eruzione del Vesuvio del 1872 era stata anticipata dai rilevamenti sismografici del 23 aprile presso l'Osservatorio; la sera del 24 il cono vesuviano si mostra percorso da molte lave che il giorno 25 non scorrono più, fatta eccezione per una situata alla base del cono.

Per questa ragione già in serata molte persone si avventurarono verso l'unica che ancora scorreva per ragioni di studio dei fenomeni; sconsigliate dal proseguire insistono nel procedere e si avviano a piedi verso l'atrio del Cavallo nel tentativo di raggiungere l'unica colata lavica ancora ribollente.

Alle 4 del mattino il piccolo cono sprofonda aprendo una ampia cavità sul lato nord-ovest da cui fuoriesce un'enorme quantità di lava infuocata mentre dal cratere più in alto partono proiettili infuocati che raggiungono l'atrio del Cavallo; le persone in marcia sorprese dall'improvviso fenomeno muoiono quasi tutte, sommerse dalla lava o raggiunte dai proiettili infuocati, alcuni dei feriti più gravi moriranno nei giorni successivi in ospedale.

Superato l'atrio del Cavallo il fiume di lava entra nel fosso della Vetrana e una sua diramazione si sovrappone alle lave del 1868 e 1871 sul lato sud dell'Osservatorio; una volta raggiunto il fosso del Faraone la lava si divide in due tronconi uno dei quali si dirige nel piano delle Novelle e l'altro muove tra i villaggi di Massa e di San Sebastiano ricoprendo varie case ed estendendosi fino a Cercola.

La notte fra il 26 e 27 aprile l'Osservatorio è tra due fiumi di lave infuocate, il termometro segna 74 gradi mentre dal cratere partono altri proiettili che arrivano diretti all'Osservatorio e mentre la lava scorre si aprono tre nuove bocche, da cui escono fumo e sassi.

In mattinata, la lava è in diminuzione ma dal cratere che emette terribili boati fuoriescono cenere e proiettili che mandano in frantumi tutti i vetri dell'Osservatorio.

L'eruzione si sarebbe conclusa il 2 maggio, dopo avere distrutto gli abitati di Massa e di San Sebastiano al Vesuvio, causato la morte di 9 persone e il ferimento di altre 11


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