Newton sui colori

Gia docente di matematica a Cambridge, nel 1672 Isaac New0ton diventa socio della Royal Society, l'associazione rivolta alla divulgazione delle scoperte scientifiche e proprio qui presenta la sua teoria sui colori.

All'epoca si credeva che la luce fosse bianca in quanto proveniente dal sole che era una creazione divina e che i colori si manifestassero quando la luce raggiungeva specifici oggetti contaminandosi con elementi terreni.

Newton schermò una finestra con una tavola forata e fece in modo che il raggio di luce colpisse un prisma proiettandone la luce su uno schermo bianco in cui erano perfettamente distinguibili i colori dell'arcobaleno; poi isolò un raggio colorato e noto che facendogli attraversare un altro prisma questo conservava lo stesso colore.

Infine fece passare il raggio di luce scomposto attraverso una lente ottenendo di nuovo la radiazione luminosa bianca, fu l'esperimento con cui dimostrò che i colori dipendono dalla proprietà fisica della luce.
br> Netwon concluse che la luce bianca era una miscela di luci colorate che immaginò essere corpuscoli di spessore variabile che a contatto con materiali diversi dall'aria venivano deviati in misura differente passando dal violetto al rosso, cui il passaggio della luce in un prisma rivela i colori dello spettro.